In questi ultimi anni mi è capitato sempre più spesso di incontrare imprenditori e manager che ci contattano per capire meglio in che direzione sta andando il futuro.
Che siano PMI, istituzioni pubbliche o grandi aziende multinazionali, emerge un interrogativo comune: “in che modo possiamo affrontare il cambiamento imposto dal digitale?”
La rivoluzione digitale è sotto i nostri occhi e nessun mercato può restare immune dai suoi impatti. Ancora oggi, nel nostro Paese, il rapporto tra ecosistema digitale e mondo imprenditoriale è caratterizzato da due fattori critici:
- Da una parte troviamo le aziende: molte delle innovazioni portate dal digitale contribuiscono a erodere quote di mercato consolidate in decenni di attività, se non addirittura a sfaldare i loro modelli di business che non sono in grado di sostenere le rapide accelerazioni imposte sul mercato dalle nuove tecnologie e dalle piattaforme digitali;
- Dall’altro lato troviamo i professionisti, e in particolare le figure di middle e top management, che si trovano nella necessità di riposizionarsi sul mercato del lavoro per i motivi più svariati: possono essere stati licenziati dalle aziende che puntano a nuovi mercati o che non hanno retto alla crisi degli scorsi anni, oppure si rendono conto che devono acquisire nuove competenze e abilità in campo digitale per non essere estromessi dalla competizione per i ruoli chiave in azienda. Oppure, pur lavorando ancora nella loro azienda, si rendono conto che le competenze maturate in tanti anni non sono più adeguate a garantire la loro rendita di posizione nell’organizzazione, perché si sono già affacciati nuovi giovani professionisti con skill nuove, diverse e più in linea con le attuali esigenze dei mercati.
In entrami i casi, il vettore di questo cambiamento epocale viene definito dagli esperti del settore con un nome preciso: Digital Transformation. Anche se negli ultimi mesi questo termine inizia ad essere un po’ abusato, dietro di esso si cela un fenomeno ampio e molto complesso che si lega ai temi dello sviluppo organizzativo e del change management prima ancora che alla gestione degli aspetti puramente tecnologici.
La Digital Transformation impone, sia per i singoli professionisti che per le aziende nel loro complesso, una rimodulazione del mindset di ciascun professionista verso un digital-first thinking indispensabile per costruire un’organizzazione resiliente, capace cioè di anticipare il cambiamento e di governare in modo efficiente la trasformazione dei modelli di management e di business senza doverne subire le conseguenze.
Gli ambiti di applicazione spaziano dalla gestione delle relazioni con i clienti al controllo della produzione, passando per le attività di comunicazione e marketing: nell’era digitale, ogni azienda deve ripensare il proprio modello di business, e chi non lo fa rischia di sparire dal mercato nel giro di pochi anni.
Molti imprenditori pensano di poter ovviare a questo problema semplicemente introducendo in azienda nuove tecnologie digitali, ma in realtà sbagliano perché, come vedremo, la vera digitalizzazione parte dall’evoluzione delle soft skill delle persone prima ancora che dalle piattaforme utilizzate.
Le aziende impegnate nei processi di Digital Transformation fanno proprie le opportunità offerte nella tecnologia (dalle piattaforme web, social e mobile fino alla Internet of Things, la Blockchain, l’intelligenza artificiale e i Big Data) e le utilizzano per innovare l’offerta di prodotti e servizi, riprogettare l’esperienza dei clienti, e anticipare le mosse dei competitors. E l’intero ecosistema di ogni azienda è coinvolto in questo processo: impiegati, clienti, fornitori e partner sono chiamati a fare la loro parte, collaborando al raggiungimento di nuovi obiettivi.
Le aziende che vogliono vincere la sfida del digitale sono costantemente impegnate a migliorare i processi interni e modificare il loro modello di business per trasformarlo progressivamente in uno nuovo.
Nel fare tutto questo le aziende devono concentrarsi nella creazione di nuove esperienze per i clienti, generare nuovo valore sul mercato, e spingere la loro organizzazione interna verso un nuovo standard di efficienza.
La digitalizzazione cambia le strutture organizzative, i processi interni e le infrastrutture che vengono utilizzate per lavorare, portando dipendenti e collaboratori a vivere e collaborare tra loro in modo diverso rispetto a prima.
Le imprese che rifiutano il cambiamento, o che si muovono troppo tardi, rischiano di morire perché il mercato nel quale hanno prosperato per anni è già cambiato o, ancora peggio, non esiste più.
GEMA Digital Academy nasce con un obiettivo chiaro: accompagnare persone e organizzazioni nel loro percorso di trasformazione digitale, progettando percorsi di sviluppo delle competenze in grado di trasformare aziende manager in Leader Digitali.